Le 3 maggiori difficoltà di un neo-papà: la storia di Fabio

Foto di Josh Willink su Pexels.

Conosco Fabio dai tempi dell’università: abbiamo condiviso un sacco di momenti che sono impressi nella mia memoria, dai mercoledì sera in piazza delle Erbe a Padova, alle cene a base di Spaetzle.

Da poco Fabio ha coronato il suo desiderio di diventare papà, con la nascita del piccolo Gabriele.

Si sa, dopo l’arrivo di una nuova creatura quasi tutta l’attenzione è indirizzata al neonato e alla madre.

Si trascura invece il papà, che però ha ugualmente bisogno di supporto in una fase così delicata.

Non ho quindi resistito al desiderio di porre a Fabio questa domanda, per comprendere un po’ di più quali sono le esigenze dei neopapà: “Quali sono le 3 maggiori difficoltà che stai incontrando nella tuo nuovo ruolo?”.

Ecco la sua risposta, ricca di spunti di riflessione:

Difficoltà #1: Il cambiamento delle priorità

Ci si trova a non avere più molto tempo per se stessi.

Fabio a nanna con Gabriele.

La prima difficoltà penso accomuni qualsiasi persona che si trovi a diventare genitore: il cambiamento del centro gravitazionale, che diventa il bambino.

Inizia a girare tutto attorno a lui: è il neonato che detta i ritmi.

Ci si trova a non avere più molto tempo per se stessi.

Poi dipende un po’ dalle situazioni. Io per esempio avevo anche una situazione lavorativa un po’ insoddisfacente, pure pesante dal punto di vista di orari di lavoro. Quindi all’inizio è stato molto faticoso, fisicamente oltre che emotivamente.

C’è stato successivamente un buon miglioramento della situazione lavorativa, e quindi mi sono finalmente trovato ad avere la condizione mentale per poter ricominciare ad investire su me stesso.

Però continua a mancare il tempo: sicuramente bisogna fare i conti con questo cambio di priorità.

Sono certo che le cose andranno migliorando: il tempo per se stessi di sicuro aumenterà.

Ma bisogna adottare un cambio d’ottica: quando si sceglie di diventare genitori bisogna mettere in conto che la tua vita verrà stravolta, e ci sarà una nuova priorità.

Quando si sceglie di diventare genitori bisogna mettere in conto che la tua vita verrà stravolta, e ci sarà una nuova priorità.

Lezioni di chitarra 😊.

Questo non è negativo: sono felice. L’idea di tornare a casa e trovare Gabriele, occuparmi di lui, stare con lui, a me piace.

C’è questa difficoltà oggettiva della mancanza di tempo per fare altro, però c’è anche tanta bellezza nell’avere un bimbo a casa.

Difficoltà #2: Il confronto con la mamma del bambino

Talvolta mi sembra quasi di percepire che la mia compagna pensi che io non faccio abbastanza, e quindi la vivo un po’ con difficoltà.

Un’altra difficoltà che mi sto trovando ad affrontare è il confronto con la propria compagna su quello che si riesce a fare nella gestione del bambino.

In palestra con Gabriele.

I ruoli di mamma e papà sono un po’ diversi. La società ci obbliga a far restare a casa la mamma e a far continuare a lavorare il papà.

Già per questo motivo il bambino passa molto più tempo con la mamma rispetto a quello che passa col papà.

In più c’è la questione biologica di contatto, di allattamento, che rende il rapporto tra mamma e bambino un po’ più stretto.

Questo comporta anche che a volte per calmare un bambino che piange ci vuole la mamma, il papà non riesce.

Talvolta mi sembra quasi di percepire che la mia compagna pensi che io non faccio abbastanza, e quindi la vivo un po’ con difficoltà.

Vorrei poter fare un po’ di più per gestire Gabriele, nonostante io impieghi tutto il tempo in cui non sono a lavoro per lui.

Penso che comunque questa difficoltà possa essere risolta semplicemente parlandone.

Difficoltà #3: La paura per il futuro del bambino

Si sente la necessità di far qualcosa per rendere questo mondo un posto che sia abitabile e godibile anche dai nostri figli.

Momento di festa.

C’è un po’ il peso della responsabilità, della sua crescita, della sua educazione.

Una cosa che mi fa molto più paura sono i tempi in cui stiamo vivendo, che non lasciano tanta luce e speranze per un bel futuro, per tuo figlio.

Questa è una grande paura, forse la cosa da papà che mi spaventa di più.

Si sente la necessità di far qualcosa per rendere questo mondo un posto che sia abitabile e godibile anche dai nostri figli.

Oltre alla paura c’è un sentimento di impotenza, perché i problemi sono giganti.

Si può fare la propria parte per rendere le cose migliori. Non c’è tanto altro che si possa fare.

💙 Grazie mille Fabio per aver condiviso queste tue riflessioni! Sono certa che molti altri neopapà potranno rispecchiarsi nelle tue parole e sentirsi meno soli; spero poi che le tue parole aiutino a dare un po’ più di attenzione e supporto anche al neo-papà.

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