Genitori, stiamo contribuendo ad un’epidemia del “tutto mi è dovuto”?

Foto di RODNAE Productions su Pexels

Il “tutto mi è dovuto” è la convinzione che meriti tutto solo perché sei quello che sei.

Pensi che le cose non debbano essere guadagnate.

Credi di essere il centro dell’Universo.

Come stiamo contribuendo a questa epidemia?

Ci sono alcuni modi in cui stiamo inconsapevolmente incoraggiando nei nostri figli questo atteggiamento del “tutto mi è dovuto”.

#1: Far gravitare la nostra vita intorno ai figli

Amiamo alla follia i nostri bambini e facciamo del nostro meglio per dare loro tutto ciò di cui hanno bisogno.

È normale.

Il problema sorge quando portiamo questa cosa all’estremo.

Se ci annulliamo per compiacerli, il messaggio che ricevono è: “Io sono il centro dell’Universo, sono intrinsecamente speciale” .

Foto di Ron Lach su Pexels

Lo facciamo senza nemmeno accorgercene: quando cancelliamo il nostro incontro con un amico perché nostro figlio vuole che continuiamo a giocare con lui; quando interrompiamo la conversazione con il nostro partner non appena i nostri figli ci chiedono qualcosa; quando abbandoniamo i nostri lavori o hobby perché vogliamo dare loro il nostro 100%.

Dobbiamo mostrare amore incondizionato ai nostri figli, ma senza dar loro la percezione distorta di essere speciali a prescindere.

In questo modo evitiamo quella sensazione di “tutto mi è dovuto” che gli insegnanti vedono nei loro studenti quando viene chiesto loro di attribuire un voto migliore perché “Ho sempre frequentato questo corso, me lo merito!”, o che i datori di lavoro vedono nei loro dipendenti quando viene loro chiesta una promozione solo perché “Lavoro qui da tempo ormai, me lo merito!”.

Inoltre, se ci mostriamo solo nei panni di genitori ai nostri figli, non li ispiriamo a esplorare le loro passioni e seguire i loro sogni, indipendentemente da tutti gli obblighi sociali che avranno.

#2: Lodare i nostri figli nel modo sbagliato

Chi non ha detto almeno una volta al proprio figlio: “Sei così intelligente!”, “Sei il bambino più gentile/intelligente/più bello del mondo!”?

Pensiamo che questo aiuterà i nostri figli a costruire la loro autostima.

Invece, la ricerca è chiara su questo: lodandoli, stiamo facendo loro un torto.

Stiamo evidenziando qualcosa che non è sotto il loro controllo (ad esempio, l’intelligenza o la bellezza), quindi li sottoponiamo allo stress di mantenere quell’etichetta senza sapere come farlo.

Inoltre, stiamo rafforzando l’idea alla base del “tutto mi è dovuto”: “Sono già perfetto così, non devo fare alcuno sforzo per essere speciale” .

#3: Prestare attenzione ai comportamenti che dovrebbero essere ignorati

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Abbiamo tutti una vita molto impegnata. Dopo una lunga giornata in cui ci destreggiamo tra un milione di cose (lavoro, hobby, relazioni personali), torniamo a casa probabilmente esausti.

È quindi abbastanza normale che non facciamo i salti di gioia quando i nostri figli chiedono ripetutamente qualcosa con voce lamentosa, soprattutto se questo si trasforma in urla e pianti dopo una nostra risposta negativa.

Tuttavia, ogni volta che cediamo alle loro richieste perché non possiamo più tollerare che facciano rumore, rafforziamo nella loro mente questo messaggio: “Posso avere quello che voglio, devo solo chiederlo con insistenza” .

In questo modo, non li stiamo preparando ai rifiuti che riceveranno in futuro. Non li stiamo preparando ad accettare un “no” come risposta.

#4: Ricercare noi stessi la gratificazione immediata

Non è mai stato così facile ricevere le cose: con un semplice clic, ci possono essere spedite a casa il giorno successivo.

Oppure, per gli oggetti comuni, possiamo semplicemente andare al negozio di alimentari più vicino e ottenere immediatamente ciò che vogliamo.

È molto semplice sfruttare questa comodità, ma invia anche un messaggio deleterio ai nostri figli: “È possibile ottenere quello che voglio senza alcuno sforzo e non devo aspettare”.

In questo modo, non stiamo insegnando loro valori come pazienza, perseveranza e duro lavoro.

Tutti vogliono vivere in cima alla montagna, ma tutta la felicità e la crescita si verificano mentre la stai scalando.

Andy Rooney

#5: Non stabilire regole chiare oppure, se si stabiliscono, non seguirle

A volte siamo così esausti che non stabiliamo nemmeno delle regole, perché sappiamo che non saremmo in grado di mantenere la nostra posizione nel caso in cui i nostri figli si rifiutassero di seguirle.

Altre volte stabiliamo delle regole, ma dopo qualche piagnucolio o capriccio semplicemente cediamo, e facciamo delle eccezioni: “Va bene, ma solo per questa volta!”. (Presente! 🙋🏻‍♀️ )

Ma in questo modo, i nostri figli giungono alla seguente conclusione: “Wow, non ho limiti. Non ho bisogno di seguire nessuna regola” .

Inutile dire che anche questo li sfavorisce a lungo termine: nella vita, ci sono molte regole che dobbiamo seguire.

Se non li prepariamo, dovranno fare i conti con molte incomprensioni, frustrazioni e risentimenti da parte degli altri.

Potrai scoprire i 3 motivi per cui è essenziale stabilire e mantenere limiti con i tuoi figli, le 5 caratteristiche dei limiti sani e i 3 steps per stabilire i limiti qui

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