Capricci: come affrontarli e prevenirli

capricci come affrontarli e prevenirli
Foto di Stephen Andrews su Pexels

Tuo figlio sta facendo i capricci. Cosa fai?

Molto probabilmente, ti irriti e cerchi di farlo smettere subito.

Se continua, cominci a perdere la pazienza.

Magari lo minacci di togliergli uno dei suoi privilegi se non la finisce immediatamente: “Niente dolcetto stasera!” o “Niente parco giochi, allora”.

Come rispondi invece quando tuo figlio ha la febbre?

Molto probabilmente, ti prendi subito cura di lui e cerchi di capire la causa in modo da poter scegliere la cura più efficace.

Se per esempio pensi che tuo figlio abbia la febbre perché è uscito sulla neve vestito troppo leggero, probabilmente te lo segni mentalmente per assicurarti che la cosa non si ripeta la prossima volta.

Che cos’è il capriccio?

E se il capriccio fosse come la febbre?

Il capriccio può essere infatti visto come un sintomo.

I bambini non si comportano male perché sono “cattivi”.

Semplicemente non hanno gli strumenti linguistici, razionali ed emotivi per comunicare correttamente come si sentono.

Come tutti gli esseri umani, hanno bisogno di sentirsi amati e considerati.

Hanno bisogno di legare con gli altri (specialmente con le persone più importanti della loro vita, i loro genitori) e avere un ruolo all’interno della loro comunità (la loro famiglia).

Cosa si nasconde quindi dietro ai capricci?

Mancanza di attenzione

Sei mai stato al telefono con un amico, con tuo figlio che inizia a piangere, chiedendoti ogni piccola cosa o cercando di saltare dal balcone? Scommetto che la risposta è sì!

In questo caso, i bambini sentono semplicemente di non avere la nostra attenzione. Si sentono dimenticati e vorrebbero stare con noi.

Mancanza di potere

Tuo figlio vuole sempre negoziare?

Si mette a piangere perché gli hai dato una banana e lui voleva una mela, oppure gli hai dato la tazza blu invece della sua preferita, quella rossa?

Dietro questo tipo di capricci c’è probabilmente la necessità di un maggiore controllo sulla propria vita.

Come ti sentiresti se ti dicessero costantemente cosa fare, dire, mangiare, vestirsi? A nessuno piace essere comandato!

Stanchezza e senso di sopraffazione

bambino piange e si lamenta per prendere un oggetto
Foto di Helena Lopes su Unsplash

I bambini possono comportarsi male quando sono esausti.

A volte dimentichiamo che sono solo bambini e facciamo piani come se fossero adulti.

Mi è capitato spesso in passato, e mi capita ancora a volte. Fortunatamente ci sono i capricci che mi ricordano che devo rallentare 😅

Come rispondere ai capricci?

Mentre mi prendevo una pausa dalla stesura di questo articolo, ho mangiato un Bacio Perugina.

Quando ho letto il messaggio, non ho potuto fare a meno di sorridere!

L’Universo mi aveva appena inviato la risposta perfetta alla domanda che stavo per affrontare: “Come rispondere ai capricci?”

Ecco infatti la frase d’amore in cui era avvolto il mio cioccolatino:

Amami quando lo merito meno: ne ho più bisogno.

Catullo
Messaggio dall’Universo (sotto forma di un Bacio Perugina)

Quando i nostri figli si comportano male, dobbiamo ricordare a noi stessi che non sono cattivi. Stanno solo cercando di dirci qualcosa. Probabilmente hanno a che fare con qualcosa di più grande di loro e che non riescono ad esprimere a parole.

A volte anche noi adulti non riusciamo a gestire le nostre emozioni (ricordi l’ultima volta che sei andato in escandescenza con il tuo partner o al lavoro?), quindi perché ci infastidiamo così tanto quando i nostri figli non riescono a gestire le loro?

Proprio come quando cerchiamo di pensare alle possibili cause di una febbre, quando affrontiamo uno scatto d’ira dovremmo impedirci di entrare subito in modalità “rabbia/irritazione”, e passare invece alla modalità “curiosità”.

Possiamo chiederci: “Cosa sta cercando di dirmi mio figlio con questo suo comportamento?”.

Invece di alzare la voce, possiamo dare l’esempio e con la nostra voce più calma dire qualcosa come “Sembri davvero arrabbiato in questo momento. Prendiamoci qualche minuto per calmarci e ne parliamo insieme più tardi. Sai che ti amo, vero?”

Un esempio concreto

Solo pochi giorni fa mio figlio Noah (5 anni) è tornato da scuola incredibilmente irritato: urlava, rispondeva male, faceva i capricci perché gli abbiamo servito la cena su un piatto grande invece che su uno piccolo…

Ho capito subito che c’era qualcosa che non andava e pensandoci ho trovato la possibile spiegazione: era il primo giorno di scuola dopo un weekend lungo passato a divertirsi con i nonni e gli zii.

mamma abbraccia il suo bambino per dimostrargli il suo amore incondizionato
Foto di Helena Lopes su Unsplash

Sicuramente il viaggio di 4 ore per andare a trovarli e il fatto che gli mancassero il carico di amore e di attenzione dei giorni precedenti stavano influenzando il suo umore. Si sentiva chiaramente sopraffatto dalla stanchezza e da grandi emozioni.

Invece di iniziare ad irritarmi e minacciarlo, ho fatto l’inaspettato: mi sono avvicinata a lui, mi sono inginocchiata per essere al suo livello e l’ho abbracciato.

Ha ricambiato l’abbraccio, è scoppiato in lacrime, ed è diventato tranquillo per il resto della serata.

Cosa fare per prevenire i capricci?

Proprio come possiamo ridurre i periodi di malattia dei nostri bambini assicurandoci che mangino bene, si muovano molto, stiano un po’ al sole e si vestano adeguatamente, possiamo ridurre i loro capricci assicurandoci che ricevano abbastanza attenzione, senso di potere, e riposo.

Strategie per colmare il bisogno di attenzione

Invece di aspettare che ci chiedano attenzione in modo inappropriato, picchiando il fratello o lanciando oggetti per casa, possiamo dare loro attenzione positiva in modo proattivo.

Ad esempio, possiamo chiedere se vogliono giocare con noi per 10/15 minuti. Oppure possiamo leggere loro un libro. Oppure semplicemente chiacchierare.

papà dedica tutta la sua attenzione alla figlia, leggendole un libro
Foto di Picsea su Unsplash

Il segreto è dare loro tutta la nostra attenzione. Se chiediamo come è andata la giornata e mentre ci rispondono pensiamo a cosa preparare per cena, se ne accorgeranno e non riusciranno a soddisfare il loro bisogno di attenzione.

Strategie per colmare il bisogno di potere

Come genitori, siamo responsabili della sicurezza e del benessere dei nostri figli, quindi dobbiamo prendere molte decisioni per conto loro finché non diventano pienamente responsabili.

Ma possiamo far sentire i nostri figli più in controllo dando loro la possibilità di scelta sulle cose negoziabili.

Ad esempio, possiamo lasciare che scelgano cosa mangiare a cena o quale attività svolgere nel fine settimana tra opzioni che abbiamo preselezionato (così sappiamo che qualunque cosa scelgano andrà bene anche a noi!).

Strategie per colmare il bisogno di riposo

I bambini hanno bisogno di dormire un sacco! Quando l’ho letto e ho scoperto che un bambino di 5 anni ha bisogno di 10-13 ore di sonno al giorno, mi sono sentita malissimo. Mio figlio dormiva molto meno, perché andava a letto alle 22.30 e e si svegliava alle 7 del mattino.

Abbiamo quindi cambiato la nostra routine in modo che ora possa andare a dormire alle 20:00/20:30. Il risultato? Si sveglia molto più facilmente ed è molto meno scontroso!

Il bonus? Noi genitori abbiamo due ore in più la sera per prenderci cura di noi stessi 🙂 !!

Oltre al sonno, i bambini hanno bisogno anche di momenti di riposo. Ad esempio, se si fa una lunga escursione o un tour della città, meglio assicurarsi di riposare di tanto in tanto e non dimenticare mai di avere del cibo a portata di mano. A volte, cinque minuti per sedersi e mangiare una banana sono sufficienti per prevenire un sacco di problemi!

Riesci a pensare ad altri possibili motivi dietro ai capricci? O altri modi per prevenirli? Se sì, lascia un commento: non vedo l’ora di leggerti!!

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